Attualità

Sicurezza sul lavoro, aziende al microscopio

Incontro al vertice fra le Procure di Firenze, Prato e Pistoia per rinnovare il patto che consente i controlli sul rispetto delle norme

L'episodio da cui tutto ha avuto inizio è stato richiamato anche da Papa Francesco, nella sua visita a Prato: il rogo che divampò il 1 dicembre 2013 nella ditta del Macrolotto pratese e in cui persero la vita sette operai di origine cinese che in quello stabilimento pieno, come tanti simili, di infrastrutture illegali e pericolose, rimasero intrappolati.

Dopo quel fatto che portò alla luce un rischio ancora da scongiurare, Regione Toscana e procure, quella generale della Repubblica e quelle dei tribunali di Firenze, Pistoia e Prato, hanno rinnovato, anche quest'anno, il protocollo già firmato quando, a settembre del 2014, ha preso avvio il piano straordinario Lavoro sicuro.

L'obiettivo è il controllo di 7.700 aziende giudicate maggiormente a rischio.

Il piano ha previsto l'assunzione per tre anni,
da parte della Regione, di 74 ispettori delle Asl, incaricati di controllare e ristabilire le dovute condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche di aiutare l'emersione del sommerso. 

Qualche dato. Tra Firenze, Empoli e Pistoia, le ispezioni sono state 3.986 e hanno portato, fino a giugno, a incassare 3,8 milioni, derivanti dalle sanzioni nei confronti delle aziende non in regola, che potrebbero diventare 6 milioni a dicembre, contro una media che in passato viaggiava attorno ai 700 mila euro a semestre.

Il protocollo, si legge in una nota, è stato firmato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, dal procuratore generale Francesco D'Andrea e dai procuratori della Repubblica di tribunali di Firenze, Giuseppe Creazzo, di Pistoia, Paolo Canessa, e di Prato, Giuseppe Nicolosi.