Attualità

Rischio usura dietro l'angolo della crisi Covid

A lanciare l'allarme col monito a non abbassare la guardia è Confcommercio a seguito di un'indagine sull'incidenza della criminalità sul terziario

Con la crisi innescata dal Covid-19 l'usura è in agguato. Anche nella provincia di Pistoia, da dove Confcommercio lancia l'allarme su un pericolo che rischia di erodere ancor più di oggi il tessuto economico, certo, ma anche sociale fino a comprometterne la tenuta: “Il rischio di una crescita dei fenomeni criminali sul mondo imprenditoriale c’è", afferma Confcommercio di Pistoia e Prato in una nota, commentando gli esiti dell'indagine svolta dalla confederazione nell'ambito dell'iniziativa Legalità Mi Piace sull'incidenza della criminalità sul terziario.

"Non possiamo paragonare la realtà pistoiese a quella di Firenze o alle città d’arte, dove senza dubbio questi si manifestano con una portata maggiore - è la riflessione - ma i danni che ha causato e sta continuando a causare la pandemia sono un pericolo per l’aumento di tali fenomeni, da una parte, e della fragilità delle aziende, dall’altra. Un pericolo che sentiamo sensibilmente anche sul nostro territorio".

“L’impatto del Covid sull’economia è devastante e sappiamo che la crisi porta da sempre con sé un aumento del disagio sociale e delle azioni criminali. La continua incertezza rispetto al futuro, le crescenti difficoltà e la costante emergenza che gli imprenditori del terziario si trovano a vivere, li rende potenziali prede, anche inconsapevoli, delle azioni della criminalità organizzata", spiega l'associazione di categoria.

"Senza fatturato, senza liquidità, senza credito, e con i costi da pagare è facile capire quanto aumentino i rischi per gli imprenditori. Non possiamo abbassare la guardia, serve la massima attenzione sul tema", è il monito.