Attualità

Istituzioni unite per decongestionare Vicofaro

Prefettura, Regione, Comune e Asl insieme per un alleggerire la parrocchia di don Biancalani dalla pressione degli ospiti con un avviso pubblico

Missione: decongestionare Vicofaro. E' l'obiettivo che ha messo d'accordo entro un tavolo interistituzionale la prefettura e il Comune di Pistoia, la direzione sanitaria della Asl Centro, la parrocchia di Vicofaro e la Regione Toscana che ha di conseguenza appena adottato una delibera propedeutica a un avviso pubblico mirato allo scopo.

L'atto contiene gli elementi essenziali dell'avviso per la Realizzazione di interventi a carattere regionale finalizzati all’accoglienza straordinaria e temporanea da parte di enti del Terzo Settore, presso proprie strutture o immobili in gestione, per un periodo non superiore a cinque mesi di persone in condizione di vulnerabilità e difficoltà sociale in uscita dalla Comunità di Vicofaro

“E’ il primo passo di un lavoro - dichiara l'assessora alle politiche sociali Serena Spinelli - che vede la massima collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti con l’obiettivo di dare piena attuazione all’ordinanza firmata dall’ex presidente della Regione Enrico Rossi per il decongestionamento della parrocchia di Vicofaro. Per farlo abbiamo fortemente voluto una modalità che tuteli la salute degli ospiti e della comunità tutta, valorizzando al tempo stesso la rete del terzo settore e l'attività di accoglienza e solidarietà svolta da don Massimo Biancalani".

La Regione ha deciso di stanziare per questo 200mila euro, e adesso auspica l’arrivo di proposte adatte a centrare i propositi di "una migliore e diffusa accoglienza dei migranti”. L’avviso pubblico dovrebbe essere emanato entro un paio di settimane. Dopo la sua pubblicazione gli interessati avranno circa un mese di tempo per presentare i loro progetti di accoglienza, che dovranno avere una durata massima di cinque mesi, per arrivare poi all’auspicato superamento delle situazioni di emergenza e, al termine del progetto, ad una successiva collocazione stabile delle persone accolte.