Attualità

Se la povertà è donna la politica leva gli scudi

No alla difficoltà di accesso ai presidi necessari durante il ciclo mestruale, la 'period poverty', nella mozione Pd approvata all'unanimità

Se la povertà è donna ed è legata al ciclo mestruale, la politica unita leva gli scudi. Accade a Pistoia, dove il consiglio comunale ha approvato all'unanimità la mozione d'iniziativa della consigliera Pd Antonella Cotti che riguarda proprio la lotta al fenomeno della period poverty. La tassazione sugli assorbenti igienici e sugli altri presidi sanitari e parasanitari necessari alla donna durante il periodo di sanguinamento è da tempo oggetto di proteste e iniziative di contrasto. Il problema, però, è anche culturale e soprattutto non abbraccia solo gli assorbenti. 

Nelle premesse della mozione è scritto che "il ciclo mestruale non è una scelta, ma una funzione fisiologica ed involontaria dell'organismo femminile. Si stima che nell'arco della propria vita una donna affronti in media 520 cicli mestruali utilizzando all'incirca 12.000 assorbenti sostenendo una spesa indicativa di circa 2.500 euro solo per assorbenti (considerando un costo medio di 4,50 euro per una confezione da 22 pezzi) di cui 500 euro di imposta sul valore aggiunto". 

A livello europeo e mondiale è aperto da anni un dibattito circa la questione della cosiddetta Tampon Tax (imposta sui prodotti igienici femminili) e l'atto licenziato dall'aula prosegue ricordando che "a novembre 2019 il governo italiano ha annunciato un taglio dell'Iva dal 22% al 5% unicamente per gli assorbenti biodegradabili e compostabili e coppette mestruali, mentre gli assorbenti standard, nonostante costituiscano un bene primario e necessario, sono sottoposti all'lva del 22%". Dibattito scarso e donne indigenti in aumento portano al tilt del sistema.

Dunque ecco il dispositivo con cui il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta "a verificare con l'Azienda Far.com la possibilità di applicare promozioni fisse o altre forme di facilitazione sui prodotti sanitari e igienici femminili necessari per il periodo mestruale e di portare avanti ogni iniziativa utile a favorire una più facile fruizione di questi prodotti da parte delle donne delle fasce socio-economiche più svantaggiate".

La mozione chiede inoltre di "effettuare una ricognizione, tramite una sinergia degli uffici competenti, circa la fattibilità di un piano di agevolazioni economiche per l'acquisto di prodotti sanitari e igienici femminili per le fasce più deboli della popolazione sostenuto anche da risorse comunali". Infine con il documento si chiede a sindaco e giunta di "sollecitare governo e istituzioni nazionali affinché prevedano una riduzione dell'aliquota, attualmente al 22%, su tutti i prodotti igienico-sanitari femminili e a richiedere agli enti competenti, inclusa la Società della Salute locale, di approfondire il fenomeno della period poverty tramite uno studio sulle fasce a rischio".