Cronaca

Paziente uccide, chiesto il processo per il medico

Per la procura lo psichiatra sottovalutò la pericolosità del suo paziente che uccise a colpi di accetta il compagno di stanza

La storia risale al gennaio del 2014, quando Gianluca Lotti, in cura dallo psichiatra, allora responsabile dell’unità funzionale di salute mentale della Asl3, Luigi De Luca, assassinò Massimo Tarabori, 53 anni di Pescia, suo compagno di stanza nella struttura riabilitativa di Massa e Cozzile in cui era ricoverato. Proprio la scelta della struttura è uno dei punti contestati allo psichiatra, accusato di aver sottovalutato la pericolosità del suo paziente: per Lotti sarebbe stato necessario un ambiente ad "alta intensità di cura", ben diverso dalla comunità in cui era stato inserito.

Lotti, in passato, aveva già ucciso. A fare le spese della sua ira, sempre scaricata a colpi di spranga, era stata sedici anni prima, la sua fidanzata 21enne, Silvia Gianni. 

Ora per De Luca l'accusa è di omicidio colposo. Nell'udienza preliminare, cominciata lunedì 9 novembre nel tribunale di Pistoia, si è costituita parte civile la famiglia Tarabori, il cui avvocato ha ottenuto la citazione in giudizio come responsabile civile della Asl3. La conseguenza, in caso di condanna dello psichiatra, sarà il risarcimento dei danni da parte dell'azienda

A chiedere il processo nei confronti dello psichiatra è stato il pubblico ministero Luigi Boccia che ha diretto le indagini sull'omicidio.

L'udienza è stata aggiornata dal gup al prossimo 9 febbraio.