Attualità

In ospedale Osservazione Breve senza più Covid

I 20 posti letto del reparto di osservazione intensiva di pronto soccorso del San Jacopo, simbolo dell'emergenza, tornano alla degenza ordinaria

Gli operatori del pronto soccorso

I 20 posti letto dell’Osservazione Breve Intensiva (Obi), simbolo dell'emergenza Covid-19, sono liberi da pazienti affetti da Sars-Cov-2 e tornano a disposizione dell’area Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso dell’Ospedale San Jacopo. Lo ha reso noto il direttore della struttura dottor Andrea Cai: “Il netto e progressivo calo dei pazienti sospetti Covid-19 di queste ultime settimane - spiega si è ridotto a una media di circa 5 ingressi giornalieri contro la media del periodo di emergenza che era arrivata anche fino a 23 casi al giorno"

"Questo - prosegue - ci ha consentito di liberare il reparto ora ritornato alle sue normali funzioni: quelle del ricovero dei pazienti che devono proseguire gli approfondimenti diagnostici e le terapie, effettuati al massimo entro 48 ore prima di far decidere ai sanitari se il paziente può essere dimesso o deve essere ricoverato nel reparto di destinazione in relazione alla patologia da trattare”. Nei posti letto di OBI, per garantire un miglior confort dei pazienti possono essere ospitati anche coloro che sono in attesa di posto letto nei Reparti di Degenza.

L’Obi è uno dei reparti simbolo della pandemia: per 15 mesi ha ricoverato quasi esclusivamente pazienti Covid-19 positivi o con il forte sospetto di infezione Covid-19.  Nella rimodulazione degli spazi all’interno del pronto soccorso, con la netta separazione tra i percorsi cosiddetti “sporchi e puliti” si era arrivati fino ad una disponibilità di 45 posti solo per i pazienti positivi o sospetti Covid.

Era da Marzo del 2020 che il personale del pronto soccorso gestiva continuativamente gli accesi da Covid-19: nel primo trimestre, da marzo 2020 a maggio dello stesso anno, la media è stata di 400 accessi mensili, nel successivo trimestre di circa 300. Da Ottobre 2020 a Marzo 2021 si è arrivati anche a punte di 700 ingressi mensili.

“In quei mesi - racconta la dottoressa Lucilla Di Renzo, direttore sanitario del presidio ospedaliero - era necessario accogliere e ricoverare il maggior numero di persone possibile e contestualmente garantire ai pazienti non affetti da Covid-19 il necessario distanziamento e la sicurezza. La riorganizzazione degli spazi, spesso attuata in tempo reale nei momenti di iperafflusso, è stata possibile grazie alla disponibilità di una struttura moderna e flessibile come il nostro ospedale costruito con un concept di progetto per dare risposta rapida anche alle emergenze".

Conclude Cai: “Auspichiamo che arrivi un’estate di normalità e che tale condizione possa perdurare anche nel futuro per il bene di tutti. Nell’occasione ringrazio tutto il personale del pronto soccorso per l’impegno straordinario dedicato ai pazienti, senza mai risparmiarsi. E ringrazio la solidarietà di tutta la nostra comunità per la vicinanza dimostrata nei mesi più difficili”.