Attualità

Dalla logistica dei vivai una mano all'ambiente

Un progetto che ottimizza i cicli post produttivi e di trasferimento delle piante è destinato a diffondersi a tutte le aziende del polo pistoiese

Consumo del suolo, poco verde urbano, inquinamento, eventi meteorologici estremi sono effetti e cause del cambiamento climatico al cui contrasto il Giardino d'Italia del vivaismo pistoiese concorre anche attraverso processi di innovazione talvolta insospettabili.

E' il caso di quello che investe l'ottimizzazione logistica, destinato a diffondersi a tutte le aziende del polo pistoiese e benefico anche sotto il profilo dell'impatto ambientale. Sì perché da Pistoia le piante vengono trasferite in tutta Europa, e non solo. Perciò la logistica diviene fondamentale per ridurre l'impronta ecologica generata dagli spostamenti. Il progetto in atto si chiama proprio InTraViva (Innovazione nei trasferimenti vivaistici) e punta alla qualificazione del ciclo post produttivo della pianta nel senso della sostenibilità.

“È sempre più strategica la nostra produzione di piante per attenuare gli effetti deleteri del riscaldamento globale – spiega Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia -. Siamo il giardino d’Italia e come principale polo produttivo nazionale siamo chiamati ad un ulteriore salto qualitativo e quantitativo: dobbiamo essere pronti”. 

L’appello di Coldiretti Pistoia è rivolto a tutte le aziende del florovivaismo pistoiese, circa 1.500 che producono ossigeno su 5.000 ettari a vivaio, e fa seguito ai dati allarmanti provenienti da Europa e Italia che confermano l’urgenza di una svolta ecologica. 

“Gli effetti del cambiamento climatico – spiega Tesi - sono sempre più evidenti, occorrono contromisure immediate ed la funzione del ripopolamento arboreo e cura del verde è essenziale, al pari degli altri interventi di tutela idrogeologica del territorio".