Attualità

Le famiglie aprono le porte ai migranti

Sul territorio sono due le famiglie che hanno detto sì ad ospitare almeno un profugo. Sette invece gli immobili che hanno dato assenso all'ospitalità

Tiepida la risposta dei pistoiesi all'appello di Regione e Governo ad ospitare un profugo.

Sul territorio pistoiese solo due famiglie si sono dette disponibili ad ospitare nella propria casa un profugo, che non sarà il richiedente asilo appena sbarcato, ma chi è già in Italia da almeno sei mesi, come previsto del resto dall'accordo firmato con il Ministero dell'interno e le Prefetture.

Sette invece gli immobili, siano essi appartamenti o strutture alberghiere, pronti per accogliere almeno cinque persone.

In poco più di due mesi sono settantatré le famiglie che in Toscana si sono fatte avanti per ospitare in casa un profugo. Altri sessantanove toscani hanno invece messo a disposizione case o locali sfitti.

Il progetto di accoglienza in famiglia, lanciato un anno fa e a Luglio autorizzato dal Viminale, è l'ultima declinazione del modello toscano di accoglienza diffusa.

Sulle disponibilità la risposta più grande è arrivata dalla provincia di Firenze, che in fondo è anche la più popolata della Regione: in tutto trentuno telefonate positive fino all'11 Ottobre. In tre hanno risposto dalla provincia di Arezzo, dieci da Grosseto, quattro dalla provincia di Livorno, sei da Lucca, quattro dalla provincia di Massa Carrara, nove da Pisa e due da Pistoia. Otto province su dieci hanno risposto all'appello.

Quanto ad appartamenti o strutture alberghiere pronte per essere messe a disposizione (si cercano immobili ampi abbastanza per ospitare almeno cinque persone) sono arrivate nove offerte da Arezzo, ventiquattro da Firenze, dodici da Grosseto, cinque da Livorno, due da Lucca, tre da Massa-Carrara, sei da Pisa, sette da Pistoia e cinque da Siena. In questo caso sono nove province coinvolte.