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Le associazioni fanno muro contro il dl Sicurezza

Per continuare a garantire l'accoglienza dei migranti sul territorio numerose associazioni pistoiesi si sono unite in "Terra Aperta". Caritas capofila

Nasce in provincia di Pistoia “Terra Aperta”, che si configura come una rete territoriale solidale e per l’accoglienza dei migranti sul territorio, presentata oggi e avente come obiettivo il “contrastare le conseguenze negative dei cambiamenti normativi in termini di emarginazione e malessere sociale”.

Punto di partenza di "Terra Aperta" è stata la riflessione avviata dalle associazioni operanti nell'accoglienza dei migranti a seguito dell'entrata in vigore della legge 132/2018 e in vista del nuovo schema di capitolato dell’accoglienza richiedenti protezione internazionale. Al momento vi hanno aderito Agesci, Caritas di Pistoia, Caritas di Pescia, Libera, Arkè, Cgil, Cisl, Uil, Associazione Porta Aperta, Cngei, Gli altri, Pantagruel, Coeso, Coordinamenmto tutela legali per tutela legale dello straniero avvocati di Pistoia, Gruppo Incontro, L’acqua cheta, parrocchia Santomato, San Martino De Porres.

In "Terra Aperta" ogni singola realtà metterà a disposizione le proprie capacità e le proprie risorse per facilitare il processo di accoglienza, integrazione e inclusione di ogni persona. In rete, dunque, il centro di ascolto Caritas e i vari servizi offerti dalle associazioni, dall'assistenza legale al supporto in ambito sanitario, fino ai corsi di lingua e all'assistenza nella ricerca di un lavoro.

“I centri di ascolto Caritas saranno una delle principali porte di accesso a questo sistema – ha affermato Francesca Meoni di Caritas Pistoia – che prevede di mettere in campo le diverse competenze delle realtà associative, cooperative, sindacali, della provincia di Pistoia. Il tentativo è di garantire a tutti una forma di tutela costante, per non lasciare per strada nessuno”.

“Le realtà promotrici della rete – ha spiegato Claudio Curreli, responsabile d’area di Agesci Pistoia – hanno voluto definire una dichiarazione di intenti che porta avanti istanze legate al tema dell’accoglienza come opportunità per la società e per il benessere dei cittadini. In questa direzione la rete si propone di attivarsi per l’informazione, la sensibilizzazione e per la risposta effettiva ai bisogni legati ai migranti e a tutte le persone al di là di qualsiasi provenienza e differenza, che si trovano e si potranno trovare sul territorio in situazione di estrema marginalità, privi di beni di prima necessità e di supporto a tutela dei loro diritti mettendo a disposizione persone, strumenti, mezzi e capacità in un’ottica di solidarietà concreta ed effettiva che sarà coordinata su tutto il territorio provinciale”. 

“La rete – ha continuato Curreli – vuole essere l’inizio di un processo, di un modus operandi che vuole coinvolgere altre realtà e soprattutto che intende promuovere azioni che vanno oltre il tema migrazioni per innescare buone pratiche diffuse e condivise a contrasto delle marginalità sociale, dell’esclusione e finalizzate alla promozione del benessere sociale, dei diritti e della cittadinanza”.