Dalle prime acqueforti, realizzate come studente dell'Accademia di Brera di Milano negli anni 1917-1918, fino alle opere degli ultimi anni della sua vita.
Nelle sessanta opere, molte delle quali mai viste e provenienti dal ricco patrimonio di proprietà della Fondazione Marino Marini, c'è tutta l'essenza del pensiero di Marino: figurativo, astratto, pittorico, scultoreo, materico e sensibile.
La collezione semi-permanente arricchisce quattro sale del Museo negli spazi che la Fondazione ha riorganizzato e rinnovato.
A testimoniare il genio pittorico di Marino e delle sue relazioni con lo scenario internazionale, la Fondazione tira fuori dai depositi una sequenza di 24 composizione astratte, parte di un più numeroso corpo di opere, complessivamente quasi il doppio, dipinte nella primavera del 1960, con le quali l'artista si avvicina all'amico Jackson Pollock e lo reinterpreta.