Attualità

"Hitachi non crede in noi"

Presidio di due ore davanti alla sede e blocco della portineria da parte delle rappresentanze sindacali

Secondo quanto spiegato dai rappresentanti della Rsu, l'azienda non riconoscerebbe le professionalità dovute e i rapporti sindacali sarebbero pressoché inesistenti.

"Credo che ci sia un problema di fondo importante - spiega Enrico Alberghini (Ugl) -, Hitachi ha comprato questo stabilimento, ormai da parecchi mesi, ma ad oggi ancora Hitachi non si vede e lo stabilimento è ancora gestito dal vecchio management, sia pur ridotto, che probabilmente ha anche poche indicazioni da parte del gruppo giapponese, per cui i lavoratori che avevano tante aspettative di un grande cambiamento, oggi, a parecchi mesi di distanza, questo cambiamento ancora non lo vedono".

Sulla stessa lunghezza d'onda la Fiom: "Di fatto - conferma Albano Tonioni - l'azienda vuol comandare e imperare. Questo per noi è un problema, perché le problematiche sono tante e se si vuole andare avanti e risolverle credo che ci debbano essere delle buone relazioni sindacali che ad oggi questa azienda non riesce a dare".

"Con lo sciopero di oggi  abbiamo voluto dare un messaggio chiaro all'azienda - aggiunge Marco Fontana, coordinatore della Rsu -, che le relazioni sindacali sono importanti, sbaglia l'azienda a non riceverci. In questo stabilimento abbiamo creato professionalità negli anni, i lavoratori hanno dimostrato che messi in grado di lavorare, operai e impiegati, possono raggiungere obiettivi importanti, come è stato quello dell'Etr 1000. In questo momento noi volevamo discutere un ragionamento completo di relazioni, dalla sicurezza alla meritocrazia. Il fatto che l'azienda non ci abbia ricevuto è un problema che porteremo a tutti i tavoli".