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Dal ricovero Covid sboccia il fiore della poesia

Giovanni Grossi, 79 anni, ha raccontato la sua malattia in un volume di versi. E oggi è tornato all'ospedale San Jacopo per donare la sua opera

Giovanni Grossi con i sanitari a cui ha donato il suo libro

Dal ricovero Covid nei reparti dell'ospedale San Jacopo di Pistoia sboccia il fiore della poesia che diventa un libro. Si intitola Le foglie della quarantena la raccolta a cui ha dato vita Giovanni Grossi, 79 anni da poco compiuti e un passato trascorso da funzionario di banca. Grossi si è ammalato di Covid-19 ed è stato ricoverato via via in vari ospedali della Asl Centro. Ma: "All'ospedale di Pistoia devo tutto", dice oggi che ha il Sars-Cov-2 alle spalle.

Grossi ha saputo costruire sul suo percorso doloroso, fissando sulla carta le più svariate emozioni del momento, legate al bilancio esistenziale, alla sofferenza, alla paura e alla voglia di aggrapparsi al respiro della vita. Grossi al San Jacopo oggi ci è tornato. Sì perché ha voluto consegnare copie dei suoi versi alla dottoressa Lucilla Di Renzo, direttore sanitario del presidio San Jacopo, alla presenza del direttore degli infermieri la dottoressa Monica Chiti e dei coordinatori infermieristici del setting D- Covi-19 e della terapia intensiva rispettivamente i dottori Silvia Pierinelli e Michele Trinci.

Lo staff sanitario ha ringraziato l'ex paziente oggi poeta "riguardo la riflessione che ci offre in seno alla complementarietà fra medicina e ragione ai fini del guarire non soltanto nel corpo ma anche nella mente". E leggono quei versi: "[...] vorresti scappar via / o girar tutto intorno / per ritrovare la libertà perduta / fuggire o viaggiare / per sentirti emozionare / il mondo che ti aspetta / che hai nella tua testa / e mica se ne va via / ma resta fissato / dalla finestra divenuta mia".