Cultura

Giovanni Boldini e la stagione della Falconiera

E' dedicata al periodo toscano e giovanile del maestro ferrarese la mostra che sarà ospitata al museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi

L'esposizione prende ispirazione da un ciclo di pitture murali a tempera che Boldini eseguì sul finire degli anni Sessanta dell'Ottocento alla villa La Falconiera, che apparteneva allora alla mecenate inglese Isabella Falconer, oggi custodito nel Museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi. 

Queste pitture murali di cui per diverse vicissitudini dopo l'esecuzione nel 1868 si perse subito la memoria, rappresentano, spiegano gli organizzatori, "un unicum in Europa, non solo per quanto riguarda la produzione artistica del pittore ferrarese, ma in generale della corrente macchiaiola, alla quale il Boldini aderì, in modo personalissimo, prima del suo trasferimento a Parigi (1871), dove era destinato a diventare il più importante ritrattista internazionale e icona stessa della Belle epoque". 

La riscoperta delle pitture si deve a Emilia Cardona Boldini, giovane vedova nonché prima biografa del maestro, che acquistò poi la proprietà di Isabella Falconer, nel 1938 e a seguire vi trasferì da Parigi tutte le cose appartenute a Boldini, dalle suppellettili ai dipinti, stabilendovi la propria dimora. Del periodo macchiaiolo del Boldini saranno inoltre in esposizione sedici capolavori realizzati durante gli anni toscani (1864-1871), provenienti da collezioni private e da pubblici musei.