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La Forra Sanguinaria pulita e senza tombamenti

Il nome del corso d'acqua è evocativo, e in effetti di danni con gli allagamenti ne ha fatti. Adesso però sono in corso lavori di messa in sicurezza

L'intervento alla Forra Sanguinaria

Il nome, Fossa Sanguinaria, è evocativo. Ma adesso il corso d'acqua, pur protagonista di vari allagamenti e danni, fa un po' meno paura grazie ai lavori di messa in sicurezza che tra pulizie e apertura di tratti tombati dovrebbero ridurre il rischio. I lavori sono in corso sul tratto terminale in località Forretta, nel comune di Pistoia, a cura del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno in accordo con il Genio Civile Valdarno Centrale della Regione Toscana. Si va verso una nuova sistemazione che servirà a ridurre il rischio idrogeologico dell'area a valle di via Modenese dove, a causa della presenza di tratti tombati insufficienti al deflusso delle acque, si registravano esondazioni frequenti anche per eventi di piena di modesta entità. 

Il corso d'acqua, nel tratto a monte di via Modenese, presenta infatti caratteristiche riconducibili ad alvei montani con pendenze elevate e presenza di salti di fondo mentre dopo aver oltrepassato la viabilità, nel suo percorso terminale, alternava tratti a cielo aperto con tratti tombati a geometria variabile davvero rischiosi sotto diversi punti di vista: una brusca deviazione, vari tombamenti insufficienti per le portate maggiori e la presenza di sedimenti depositati in alveo. 

L'intervento consiste in una innovativa operazione di riapertura dei vecchi tratti tombati, con la posa in opera di scatolari in cemento per un nuovo attraversamento sotto via Modenese e la formazione di un nuovo tratto in scogliera fino alla confluenza con il torrente Ombrone per un investimento totale di circa 200mila euro.

“Si tratta dell’ennesima risoluzione di un problema al complicatissimo reticolo idrografico pistoiese – commenta il Presidente del Consorzio di Bonifica Marco Bottino – con un intervento che inverte la storia riportando a cielo aperto un tratto di corso d’acqua malamente intubato in passato”. Una storia ricca di testimonianze per quell’affluente dell’Ombrone: il vecchio tracciato della Forra Sanguinaria, oggi interrato, pare avesse la funzione di alimentare una gora a servizio di un biscottificio negli anni antecedenti il 1950. Le acque continuavano poi il loro percorso andando ad alimentare dapprima la cosiddetta Cartaina e poi le turbine del Lanificio Calamai di Capostrada.