Attualità

Danni da cinghiali, gli indennizzi non bastano

Allarme di Coldiretti dopo l'ennesimo incidente stradale: "I cinghiali sono diventati stanziali in zone del territorio assolutamente non vocate"

Le cronache sono piene di incidenti stradali causati da cinghiali che invadono le carreggiate (vedi articoli collegati).

Dopo l'ennesimo caso accaduto sull'A11 tra Prato e Pistoia, fortunatamente senza conseguenze per l'autista, ma con l'auto semidistrutta dall'impatto con un cinghiale, Coldiretti torna a lanciare l'allarme.

“È l'ulteriore conferma che i cinghiali sono diventati stanziali in zone del territorio assolutamente non vocate anche nel pistoiese che è una zona fortemente antropizzata, con insediamenti artigianali, commerciali e vivai ornamentali - commenta la presidentessa di Coldiretti Michela Nieri - È inevitabile che ciò accada, il numero di ungulati e altri selvatici è così alto in Toscana che si rischia la vita anche in pianura, creando danni irreparabili alle aziende agricole”. 

Ed è proprio sui danni alle attività agricole e sugli indennizzi previsti che si concentra un'altra battaglia di Coldiretti: perché anche se tutti i danni diretti causati da lupi, cinghiali, cervi ed altri selvatici fossero coperti da indennizzi pubblici, “nulla compenserebbe l'abbandono dei terreni da parte dei coltivatori agricoli - spiega Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Pistoia - Che da anni sono frustrati dal vedere sistematicamente le produzioni rese invendibili dall'invasione dei campi da parte dei cinghiali, la rottura dei muretti a secco e il danneggiamento di piante da parte di cervi, o l'uccisione di pecore da parte di lupi”.

Solo una la strada percorribile secondo Coldiretti Pistoia: attuare una politica che riporti a numeri compatibili i selvatici. "L'alternativa è avere abbandono di produzioni e calo di ricchezza, non sviluppo di collina e montagna” conclude l'associazione.