Cronaca

Morì nel rogo, chiesti sedici anni per l'omicida

Questa la condanna chiesta dal pm per il profugo pachistano che dette fuoco all'abitazione di una donna che lo aveva respinto, uccidendola

La vittima si chiamava Lamiae Chriqi, aveva 28 anni e fu trovata morta nel bagno della propria abitazione di Sammommè, data alla fiamme da un trentenne pachistano, Afzak Hussein, che inizialmente tentò di sviare i sospetti su di lui e poi confessò l'omicidio.

La donna morì bruciata nel rogo, appiccato dall'uomo con una bombola di gas per vendicarsi di essere stato respinto.

Stando alla ricostruzione dell'accusa, il pachistano aggredì la donna, lei cercò rifugio nel bagno e a quel punto l'uomo appiccò un incendio proprio davanti alla porta della stanza. Lamiae Chriqi morì così, dopo avere cercato disperatamente di sfuggire al suo aguzzino.  

Inizialmente l'omicida dette l'allarme, chiamando i soccorsi e il marito della donna, ma ben presto la verità venne a galla. 

Il pm ha ritenuto la confessione equivalente alle aggravanti che gli sono contestate: crudeltà e futili motivi. 

Sentenza attesa, con il rito abbreviato, per il 16 novembre.