Attualità

"Campagna mediatica anti vivaismo"

La confederazione degli agricoltori critica la decisione di vietare l'estensione di nuovi vivai, lamentando uno schieramento pro-ambientalisti

Il presidente Sandro Orlandini, in una foto tratta da facebook

Continuano le polemiche contro la decisione del Comune di dire stop a nuovi insediamenti di vivai (vedi articolo collegato). 

Dopo le divisioni all'interno dello stesso PD pistoiese (vedi articolo collegato) è l'associazione degli agricoltori pistoiesi presieduta da Sandro Orlandini a tuonare : "La perentorietà senza appello del Comune, secondo il quale, «nessuna estensione delle aree vocate ad attività vivaistiche», sommata alle ripetute grida di allarme (in buona parte esagerate) di certe frange dell’ambientalismo, fa temere che stia montando (magari per condizionamenti politici) una campagna mediatica anti-vivaismo (cioè contro il settore trainante dell’agricoltura di Pistoia) che si sa dove comincia ma non dove porterà".

La Cia lancia infatti una domanda provocatoria: "Il no all'estensione delle aree vocate è semplicemente un no all’«ampliamento» del loro «perimetro» a tutela delle «aree collinari già molto fragili» (come è scritto in un punto) o un no generalizzato a ogni superficie dovunque collocata (come fanno credere altre frasi)?"

Quella della confederazione degli agricoltori pistoiesi non è una semplice disputa terminologica, "perché esistono nelle frazioni di Chiesina Montalese, Nespolo e Case Soldi aree già di fatto collocate tra i vivai e per lo più di proprietà di vivaisti che sono penalizzate da un regolamento urbanistico vigente miope (approvato nell’aprile 2013 e già più volte criticato da Cia) che le classifica come aree non vocate. Questo provoca molte difficoltà ai vivaisti che si trovano ad operare lì con tanti vincoli in più relativi agli annessi e a vari aspetti dell’attività. Perché impedire l’estensione della vocazione vivaistica a queste aree della piana? Che senso ha o avrebbe?"