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Nuova centrale elettrica, i dubbi di Coldiretti

Il nuovo impianto che progettato sul Pescia a 10 minuti dalla piazza principale del paese potrebbe mettere a rischio le produzioni di agrifoglio

I tecnici della Coldiretti stanno predisponendo una serie di osservazioni al progetto di alcuni privati di costruire una nuova centrale  idroelettrica sul fiume per tutelare gli impianti produttivi di agrifogli - da cui si ricava una quantità importante della produzione di fronda recisa pesciatina - e un laboratorio per la micropropagazione delle talee in vitro.

"Il progetto della centrale, semplice in apparenza, ha avuto un'accelerazione nelle ultime settimane - spiega Coldiretti in una nota - quando ad alcuni proprietari è arrivata la lettera con l'annuncio dell'esproprio di alcuni terreni. La società della provincia di Pisa che ha proposto la costruzione ha già in mano pareri e autorizzazioni di vari enti".

"L'opera sfrutta il flusso dell'acqua di un torrente per produrre energia e, sulla carta, non presenta alti rischi, tanto che non è necessaria la valutazione di impatto ambientale - si legge ancora nella nota - Ma è così? Conseguenze importanti e non positive potrebbero essercene per cittadini e aziende con abitazioni, terreni, serre e laboratori contigui alla zona interessata ai lavori o espropriati. E la captazione di acqua utilizzata per essere immessa nel ciclo della centrale e poi reimmessa nel fiume più a valle, non creerà nessun problema?".

Per capire la reale dimensione e tipologia di impatto della centrale sull'ambiente, sulla quantità d'acqua disponibile e sulle attività economiche, Coldiretti ha messo a disposizione delle aziende agricole e non solo i propri tecnici e un esperto esterno, per mettere nero su bianco le osservazioni  su "un progetto - dice l'associazione - che forse non è una storia semplice".

Nei prossimi giorni Coldiretti ufficializzerà le osservazioni nelle sedi competenti, rendendole pubbliche.