Cronaca

Azienda fallita ma conti all'estero, maxisequestro

Supera il milione di euro il valore delle ville sequestrate tra Pescia e Pietrasanta agli ex manager di una società lucchese fallita nel 2018

L'azienda dichiarata fallita e contemporaneamente conti e società all'estero, tra Svizzera e Liechtestein, col riscontro di distrazioni finanziarie per oltre 6,5 milioni di euro. E' l'inchiesta che aveva portato nel Gennaio scorso la Guardia di finanza del comando provinciale di Lucca a denunciare a vario titolo 4 componenti del consiglio di amministrazione dell'impresa lucchese di cui era stato dichiarato il fallimento nel 2018. Le accuse erano di bancarotta fraudolenta per i 4, e per due tra loro anche di autoriciclaggio.

Ebbene, adesso i militari hanno dato esecuzione - su disposizione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pistoia - a una misura cautelare reale con il sequestro preventivo di beni per oltre 1 milione di euro nei confronti di due ex manager. In particolare sono finite sotto sequestro tre ville: 2 a Pescia e una a Pietrasanta del valore complessivo di 1.005.492 euro.

Lo scorso anno, nel corso delle indagini, erano stati eseguiti accertamenti bancari, ispezioni contabili presso l’impresa fallita e due rogatorie internazionali in Svizzera e in Liechtenstein dove si trovavano conti correnti e due società che detenevano giuridicamente diversi beni immobili collocati sul territorio nazionale e risultati nella disponibilità degli indagati. La Finanza ha appurato che proprio quegli immobili erano stati solo strumentalmente intestati alle due società straniere, così da mascherarne l'effettiva titolarità. Quindi per gli ex manager erano scattate le denunce presso la procura di Pistoia, provincia di residenza di questi ultimi, per il reato di dichiarazione infedele.