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"Ho ucciso perché ero strafatto"

Stefano Brizzi spiega ai poliziotti le ragioni del suo efferato omicidio: "Pregavo spesso di morire di overdose".

Una scena del crimine "surreale" e un uomo che, anche se aveva appena ucciso un poliziotto, appariva calmo e posato.

Questo il racconto dei poliziotti in tribunale durante il processo a carico di Stefano Brizzi.

Il pistoiese è accusato di aver ucciso, fatto a pezzi e sciolto nell'acido il poliziotto Gordon Semple, conosciuto tramite una app di incontri gay.

"Sono sempre stato contrario agli omicidi - racconta Brizzi attraverso le parole dei poliziotti - Mai avrei pensato di poter uccidere qualcuno. Sto dicendo tutto questo semplicemente per farle capire che se ho ucciso qualcuno è perché ero strafatto".

Brizzi era dipendente dalle metafentamine (chiamate colloquialmente Nutella) che lo aiutavano a mettersi in contatto con Satana. Secondo quando riportato da Brizzi, è stato proprio il Diavolo a dirgli di "uccider, uccidere, uccidere".

Una volta portato in carcere, un poliziotto racconta di aver chiesto a Brizzi se avesse mai provato a suicidarsi: "No, non ho mai cercato di togliermi la vita. Ma spesso ho pregato di morire di overdose. E quando l'ho ucciso è stata l'overdose più grande della mia vita".