Lavoro

Gibus, i lavoratori incrociano le braccia

Lo sciopero era stato annunciato dopo la decisione dell'azienda di chiudere lo stabilimento che ha la sede principale a Padova

Ai circa quaranta lavoratori dello stabilimento di Serravalle è stato proposto di trasferirsi in Veneto. Una prospettiva contro la quale i sindacati si erano già espressi duramente nei giorni scorsi e che adesso definiscono "scioccante". Lo stipendio medio, dicono le organizzazioni sindacali, si aggira sui 1.000 euro e molte famiglie hanno figli piccoli e mutui accesi. 

"Quella fatta ai dipendenti e formalizzata lunedì nel corso di un incontro richiesto dalla direzione aziendale - spiega Marco Ballati, della Fillea-Cgil - è una proposta shock, perché ci hanno comunicato l'intenzione di cessare l'attività produttiva di questo sito al 31 dicembre 2015, delineando una strategia aziendale che tende ad accentrare tutta la produzione nei loro siti produttivi di Padova, tagliando tutto ciò che è al di fuori da quel territorio". 

"La proposta di trasferimento dei dipendenti a Padova - aggiunge Daniele Vaccaro, Filca-Cisl - è un passaggio obbligato per l'azienda, perché previsto dal contratto. Non credo però che ci siano dipendenti disposti a trasferirsi, anche perché le loro situazioni individuali, con famiglie, bambini piccoli, mutui accesi per l'acquisto della casa glielo impediscono". 

Alla base dello sciopero di otto ore che sarà seguito poi dallo stato di agitazione a oltranza, c'è anche l'assenza di una crisi in corso che potrebbe giustificare l'esigenza dell'azienda di chiudere il sito.