Attualità

In piazza contro la chiusura degli uffici postali

Oltre un centinaio di persone, tra rappresentati delle istituzioni, sindacalisti e semplici cittadini, ha manifestato davanti alle Poste centrali.

Foto d'archivio

No alla chiusura di 8 uffici postali (Tobbiana, Le Grazie, San Mommè, Montemagno, Cireglio, Villa di Baggio, Calamecca e Pracchia), annunciata da Poste italiane per il prossimo 7 settembre. Un no ribadito oggi da oltre un centinaio di persone, fra rappresentati delle istituzioni, sindacalisti e semplici cittadini, che ha manifestato davanti alle Poste centrali della città.

"È un momento molto difficile - spiega Luca Marmo, sindaco di Piteglio - soprattutto per quegli utenti degli uffici postali delle nostre aree montane, che si vedono private di un servizio che è di fondamentale importanza in particolare per gli anziani e per le categorie deboli". 

"Da qui al 7 settembre - ha aggiunto Daniela Belliti, vicesindaco di Pistoia - noi dispiegheremo tutte le iniziative necessarie affinché quel piano non si concretizzi". 

"Noi siamo qui - ha spiegato Ferdinando Betti, sindaco di Montale - per far sì che l'ufficio postale di Tobbiana non chiuda. I residenti della frazione, circa un migliaio, sono arrabbiatissimi perché poi dovranno percorrere circa sei chilometri per raggiungere l'altro ufficio postale che si trova a Montale capoluogo". 

"Chiudere gli uffici in collina e in montagna - ha sottolineato Giuseppe Totaro della Cisl - rappresenta un problema non tanto per i lavoratori postali, in quanto andranno a lavorare in altre sedi, quanto per i cittadini, in gran parte anziani". 

"Ogni ufficio postale che chiude - ha rimarcato Michele Mengoli della Cgil - è un presidio governativo che viene meno". 

Tutti sperano in una risposta positiva da parte del Tar al ricorso presentato dai sindaci, risposta attesa per giovedì 3 settembre.