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Detenuti in pellegrinaggio da Pistoia a Roma

Il gruppo di sette carcerati romani partirà mercoledì 21 giugno dalla cattedrale nel nome di San Jacopo, attraverso la via Francigena

Sulle vie della fede per riflettere sulla propria vita, i propri errori ed avere la possibilità di redenzione. È questa l'idea che sta alla base dell'iniziativa che vede coinvolte Diocesi di Pistoia, Confraternita di San Jacopo di Perugia e alcune carceri del Lazio. 

Mercoledì 21 giugno, nella memoria liturgica di Sant'Atto, partirà dalla Cattedrale pistoiese di San Zeno un gruppo di sette carcerati romani per compiere un pellegrinaggio a piedi fino a Roma lungo la via Francigena

"L'iniziativa - spiega una nota della Diocesi di Pistoia - nasce dalla cooperazione tra Diocesi di Pistoia, Confraternita di San Jacopo di Compostela (con sede a Perugia) e le strutture penitenziarie Rebibbia Nuovo Complesso, Terza Casa Reclusione e Rebibbia Casa Circondariale, coordinate da Cinzia Calandrino, provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria per il Lazio l'Abruzzo e il Molise".

"Lo scopo dei pellegrinaggi giudiziari - spiega Marina Binda, avvocato e membro della Confraternita di San Jacopo - è essenzialmente favorire il processo di reinserimento dei detenuti nella società civile. La reiterazione dei reati rappresenta un altissimo costo per lo Stato e anche per questa ragione le istituzioni civili sono interessate a questi progetti. Durante il pellegrinaggio non ci sono detenuti, non ci sono volontari - continua l'avvocato Binda - diveniamo, o tentiamo di diventare, un'anima sola. Tutti al servizio l'uno dell'altro, senza distinzioni".