Attualità

Carne rossa, più qualità e meno allarmismo

Intervento delle associazioni di categoria Federcarni e Fida dopo il rapporto dell'Oms. I parametri variano da paese a paese

La notizia ha fatto il giro del mondo e ha messo in allarme i produttori di carne di qualità che temono effetti negativi sui consumi. Per questo Federcarni e Fida sono intervenute con una nota per spiegare la loro posizione.

"Non vogliamo sottovalutare l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma i dati vanno letti e riportati nel loro giusto contesto - si legge nella nota - le informazioni di questi giorni sono un’occasione per fare educazione e chiarezza invece di fare e diffondere allarmismo ingiustificato. I dati dello studio diffuso parlano di consumi procapite molto superiori a quello italiano e comunque non ci sono indagini che dicano quale sia la soglia oltre la quale il consumo di carne rossa e carne lavorata può essere considerato potenzialmente cancerogeno".

"In questo contesto riteniamo sia fondamentale richiamare l’attenzione a stimolare una corretta educazione alimentare pensando che gli eccessi di qualsiasi natura, non solo quindi di carni, possano essere nocivi".

"Oggi è possibile, grazie alle rigide normative igienico sanitarie che il nostro paese attua per cui ogni prodotto deve seguire una filiera con rigorosi controlli tra produzione e consumatore finale. Quindi l’informazione sulla natura dei prodotti diventa importante e fondamentale e deve essere uno strumento di selezione per la nostra salute"

Renzo Cipollari, presidente del sindacato pistoiese di Federcarni, spiega che "in Italia a livello igienico sanitario siamo i primi al mondo per controlli e legislazione. A livello di produzione abbiamo eccellenze mondiali, tanto che sono molti i prodotti italiani che vengono contraffatti e questo la dice lunga sulla nostra qualità”. 

“E’ il momento di pensare al nostro ‘benessere’ alimentare e questo lo possiamo fare solamente ricercando la qualità”, afferma Enrica Agostini, presidente del Sindacato provinciale Fida. “Quindi grande attenzione ma soprattutto grande selezione, rivalutando il ruolo di tutti quei negozi che da sempre lavorano e si rivolgono al consumatore finale facendo, appunto, della qualità dei prodotti venduti la loro caratteristica distintiva ed il loro punto di forza”.