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Attualità martedì 11 dicembre 2018 ore 19:40

Vicofaro è con Riace, Mimmo Lucano libero

Il presidente della Regione Rossi con il presidente della Calabria Oliverio e il sindaco di Riace Lucano in visita alla parrocchia di don Biancalani



PISTOIA — Vicofaro è con Riace, Mimmo Lucano libero: con una foto di gruppo davanti allo striscione è cominciata la visita che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il sindaco di Riace Mimmo Lucano e ll presidente della Regione Calabria Mario Oliviero hanno fatto nella parrocchia di don Massimo Biancalani, divenuta - come Riace - un simbolo dell’accoglienza dei migranti. 

Passando fra i materassi sdraiati in chiesa sui quali di notte dormono parte dei rifugiati, gli ospiti si sono seduti al tavolo davanti all’altare, di fronte a ragazzi della Nigeria, del Gambia, del Senegal e di altre nazioni africane mescolati a decine di altre persone. 

Al centro degli interventi, gli effetti del decreto sicurezza del ministro Salvini che riserva i centri Sprar solo agli aventi diritto per protezione internazionale, escludendo gli immigrati con il permesso di soggiorno umanitario.

"Ho conosciuto Mimmo Lucano anni fa, ben prima che lui e Riace diventassero un simbolo - ha detto il presidente Rossi - oggi come allora condivido con lui l'idea che chi amministra, chi governa, deve capire e gestire le situazioni. Davanti ad un problema la chiusura non è mai la risposta. Se metti un tappo a un fiume, il fiume da qualche parte esonda. Va regolato, va arginato, si può dividere in rivoli. Dobbiamo accogliere e portare avanti una battaglia politica contro le derive razziste e fasciste che vogliono individuare negli ultimi la ragione di tutti i mali".

"In Toscana - prosegue Rossi illustrando il senso della proposta di legge sull'accoglienza alla quale la giunta regionale ha iniziato a lavorare dalla sua ultima seduta - abbiamo esperienza di accoglienza diffusa e realtà di grande coraggio ed umanità, come questa di Vicofaro. Abbiamo già leggi che garantiscono le cure essenziali a tutte le persone che hanno bisogno di assistenza medica, a prescindere dallo status o dalla nazionalità. La Corte Costituzione ha già stabilito che il diritto alla cura non attiene alla cittadinanza ma è un diritto universale. Ora vogliamo migliorare questa legge garantendo anche il diritto ad un pasto e all'istruzione. Diritti fondamentali, che non possono essere negati a nessun essere umano, a nessun bambino. Ci sembra una risposta corretta ed improntata ai valori della dignità della persona".

"Ringrazio i presidenti Rossi e Oliverio - ha detto Lucano - perché è importante vedere la massima espressione istituzionale di due Regioni impegnati in difesa degli ultimi. Quando sono salito sulla balconata della chiesa di Vicofaro ed ho visto i letti, la mia mente è corsa subito a una realtà in Calabria dove succede la stessa cosa. Ed ho capito quanto è importante che anche il bene, le esperienze di solidarietà, facciano rete. Perché il male fa rete subito, con facilità".

"Il nuovo decreto sicurezza provoca già effetti devastanti - spiega il sindaco di Riace - A Crotone una bambina di sei mesi è stata messa sulla strada, e pioveva pure. A Riace c'erano 300 autoctoni e 300 rifugiati, adesso l'asilo nido multietnico è chiuso, non ci sono più le pluriclassi, con bambini di tutti i colori e di tutte le nazionalità. Erano un'opera d'arte, come le strade di Riace con le donne in abito tipico calabrese vestite di scuro insieme alle donne arabe o dell'Africa subsahariana. Oggi Riace è di nuovo sprofondato in un oblio sociale: case abbandonate, quartieri privi di vita. In Calabria abbiamo molti paesi disabitati o con pochissimi residenti,ma nonostante questa abbondanza di case dobbiamo destinare questa umanità a condizioni disumane. Non è possibile avvicinarsi al Natale e non ribellarsi davanti a questa onda d'odio, di autoritarismo e di barbarie. Chi fa leggi che v anno nella direzione opposta al rispetto della dignità umana, non ha nulla a che vedere con i valori cristiani".

"Un fenomeno come quello dell'immigrazione non può che avere la giusta risposta nell'accoglienza - ha precisato Oliverio - Stiamo già verificando gli effetti di un decreto che con la chiusura degli Sprar porta più insicurezza che sicurezza, che sta determinando l'immissione di uomini, donne, bambini nelle strade, con effetti gravi sia dal punto di vista umanitario, sia dal punto di vista dell'insicurezza che si viene a creare, dato che si seminano marginalizzazione e violenza. Naturalmente accanto all'accoglienza devono esserci anche da parte dell'Europa interventi nei Paesi di origine per rimuovere le cause che spingono milioni di persone a tentare la traversata del Mediterraneo".


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