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Lavoro mercoledì 03 gennaio 2024 ore 11:50

Toscani al lavoro, un terzo ha timore di perderlo

persone in ufficio

L'incertezza sul futuro occupazionale affligge quasi un toscano su tre. Motivo? La paura di crisi aziendali e intelligenza artificiale



TOSCANA — Un terzo dei toscani ogni mattina si reca sul posto di lavoro sempre col timore di perderlo, con davanti lo spettro dell'incertezza su possibili crisi aziendali foriere di licenziamenti o sull'avanzare prepotente dell'intelligenza artificiale. Sono più gli uomini a manifestare in sicurezza rispetto alle donne, e a compiere un viaggio nel sentiment dei lavoratori a livello internazionale, italiano e toscano è il sondaggio People at Work 2023 dell'ADP® Research Institute, condotto su oltre 32mila lavoratori in 17 paesi, 2mila in Italia.

Ne emerge che quasi un lavoratore toscano su tre (32%) non si sente sicuro del proprio posto di lavoro, e teme che una nuova crisi economica e il rallentamento dell’economia possano portare la propria azienda a licenziamenti. Il dato è affine a quello nazionale (34%). 

A manifestare timori sono più gli uomini (38%) che le donne (30%). I sentimenti di precarietà sono più alti nella fascia 35-44 anni (37%), segue la generazione Z (18-24 anni, 36%) dai 24 ai 34 è timoroso il 34%, mentre dai 45 ai 54 anni il 33%; solo il 26% degli over 55 è invece preoccupato per il proprio posto di lavoro.

Complessivamente, il 58,7% dei lavoratori toscani pensa che nessuna professione sarà immune dall'attuale incertezza economica, e il 10% crede che l'uso dell'intelligenza artificiale diventerà la norma nel proprio settore nei prossimi cinque anni, riducendo così le attività manuali.

"In questo contesto - riferisce l'istituto di ricerca in una nota - il 28,3% dei lavoratori toscani ha preso in considerazione la possibilità di cambiare settore negli ultimi 12 mesi e il 10% ha pensato di avviare un'attività in proprio. Il 3,3% degli over 55 ha pensato di chiedere la pensione anticipata".

Secondo la general manager ADP Southern Europe Marcella Uribe, in tempi difficili come quelli contemporanei la preoccupazione è tutto sommato normale: "Non è necessariamente vero che i tagli di posti di lavoro in un'azienda significhino che altri seguiranno l'esempio o che l'automazione, l'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico siano cose di cui aver paura. Potrebbero infatti rendere il lavoro delle persone più facile - afferma - o più soddisfacente in futuro".


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