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Cronaca venerdì 03 novembre 2023 ore 12:05
Evasione e 'nero' nel giro di telefonini, un arresto e maxisequestro
Ammonta a circa 4 milioni di euro il valore dei beni posti sotto sequestro dalla Finanza in Toscana e in Italia. Perquisizioni a raffica
PROVINCIA DI PISTOIA — Compravendita di telefonini e articoli di elettronica dall'estero con rivendita a nero dopo un giro di passaggi commerciali da parte di società inesistenti, cosiddette 'cartiere': è di un imprenditore arrestato e sequestri per un valore oltre 4 milioni di euro nei confronti di 7 persone fisiche e imprese per reati tributari bancarotta, riciclaggio ed autoriciclaggio oltre a una raffica di perquisizioni il bilancio di un'operazione condotta dalle prime luci dell'alba dalla guardia di finanza della compagnia di Montecatini Terme, con la collaborazione di reparti delle province di Pistoia, Firenze, Lucca, Massa-Carrara, Modena, Roma, Latina, Napoli e Trapani coordinati dalla procura di Pistoia.
I delitti ipotizzati sono di natura tributaria fra sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, emissione di fatture false e infedele dichiarazione, e di bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti.
Oltre 40 i militari della Finanza impegnati a Pistoia, Abetone Cutigliano, Agliana, Camaiore, Massa, Montignoso e Firenze in Toscana e poi ancora a Fiumalbo (Mo), Roma, Napoli, San Felice Circeo e Sperlonga (Lt) e Alcamo (Tp). Sono stati sequestrati saldi attivi di 28 rapporti finanziari, 30 immobili (10 appartamenti, 2 autorimesse, 1 locale commerciale e 17 terreni agricoli), quote societarie, 4 autovetture e una moto di grossa cilindrata, fino alla concorrenza di 3.292.321 euro per reati tributari, e di 990.093 euro per riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego.
Sequestrate anche 2 aziende con sede a Pistoia e Roma attive nei settori del commercio all’ingrosso di telefoni cellulari e dell’ospitalità turistica, nelle quali il principale indagato – un imprenditore 47enne residente inprovincia di Pistoia, posto agli arresti domiciliari e con già una condanna in primo grado – avrebbe autoriciclato consistenti proventi illeciti.
Le indagini
Le indagini, condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pistoia, sono partite dal fallimento di un’impresa della provincia di Pistoia esercente il commercio di prodotti di elettronica.
Il sistema di frode, secondo quanto fa sapere la guardia di finanza, si sarebbe basato sull’acquisto di ingenti quantitativi di telefonini ed altri apparecchi di elettronica all'estero, in Europa, quindi senza addebito di Iva, da parte di società cartiere.
Le merci erano oggetto di successivi passaggi commerciali simulati, per poi giungere al consumatore finale al quale veniva addebitata un’imposta dovuta che nessuna delle imprese coinvolte avrebbe poi versato all’erario.
Di norma, tali prodotti sarebbero stati fittiziamente ceduti, sempre in esenzione d’imposta a commercianti all’ingrosso nazionali compiacenti, ai quali venivano contestualmente accreditate le somme necessarie a far figurare il pagamento delle relative fatture, per poi essere rivenduti in nero a prezzi stracciati.
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