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Lavoro mercoledì 30 marzo 2016 ore 09:09

Controlli nelle aziende, l'Asl assume i tecnici

Servizio di Dario Pagli

La Regione ha incaricato l'Asl Centro di bandire il concorso per posti a tempo indeterminato. In scadenza nel 2017 i contratti di 74 ispettori



FIRENZE — Il piano "Lavoro sicuro " proseguirà anche dopo il 2017 e da straordinario diventerà strutturale attraverso un concorso per assumere a tempo indeterminato i tecnici necessari a proseguire le verifiche a tappeto nelle 7.700 imprese in attività a Prato, Firenze, Pistoia e nell'intera area metropolitana, per lo più a gestione cinese.

I  74 operatori che hanno iniziato a lavorare nel 2014 all'inizio del programma di controlli hanno un contratto di tre anni che nel 2017 scadrà.

"L'integrazione fondata su regole uguali per tutti ha bisogno di una presenza costante sul territorio - ha spiegato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi - Per questo abbiamo deciso di mantenere e consolidare questo progetto, che si avvale della collaborazione delle procure e aziende sanitarie".

Con la stessa delibera la Regione mette a disposizione dell'Asl Centro anche 150 mila euro, ripartiti in tre anni dal 2016 al 2018, per una mirata campagna di comunicazione che aiuti la diffusione di buone pratiche nelle aziende del distretto cinese.

Il piano Lavoro sicuro della Regione è stato varato a seguito dell'incendio in una fabbrica del macrolotto di Prato dove morirono, il 1 dicembre 2013, sette operai cinesi. 

A febbraio 2016, un mese fa,  la task force organizzata dalla Regione in collaborazione con le aziende sanitarie e le procure aveva passato al setaccio 4.935 aziende, il 64 per cento di quelle programmate. Di queste, 2.564 hanno sede a Prato.

Sono molte le aziende che, al primo controllo, non risultano in regola sul fronte dell'igiene e della sicurezza sul lavoro. Ma aumentano anche quelle che risultato a norma: il 45,4 per cento del totale che però scendono al 29,4 per cento a Prato. 

Crescono quelle che si mettono in regola dopo le ispezioni, che pagano le multe, ottemperano alle prescrizioni e non scompaiono nel nulla: l'80 per cento dei casi che salgono all'84 a Prato.


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