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Attualità martedì 29 gennaio 2019 ore 12:20

La rigenerazione urbana dell'area del Ceppo

La valorizzazione delle funzioni sociosanitarie al centro del lavoro svolto d’intesa tra Comune di Pistoia, Azienda Usl Toscana centro e Regione Toscana



PISTOIA — La valorizzazione delle funzioni sociosanitarie è al centro del lavoro svolto d’intesa tra Comune di Pistoia, Azienda Usl Toscana centro e Regione Toscana per la revisione dell’accordo di programma sulla rigenerazione urbana dell’area del Ceppo. 


“I servizi della Casa della Salute – scrive formalmente l’Asl al Comune in data 18 gennaio 2019 – troveranno allocazione ai piani terra, primo e secondo del padiglione Cassa di Risparmio e ai piani terra e primo del padiglione storico”.

Il percorso di lavoro intrapreso nei mesi scorsi ha come obiettivo quello di arrivare ad un’intesa per la sottoscrizione di un accordo di programma, revisionato rispetto a quello del 2015, che possa permettere di realizzare nell’area del Ceppo, nella parte più prossima al centro storico, l’accentramento dei servizi sociosanitari e la rigenerazione urbana del quartiere. Sulla revisione dell’accordo è in corso anche un coinvolgimento della Provincia di Pistoia.

A fare il punto sulla questione è stato l’assessore all’urbanistica Alessandro Capecchi durante il Consiglio comunale. in risposta ad un’interpellanza. “Abbiamo sempre sostenuto – dice l’assessore - che l’accordo firmato nel 2015 non avesse gambe economiche per andare in fondo, ma nonostante ciò, con grande senso di responsabilità, abbiamo proseguito sulla strada intrapresa in passato, provando a vendere i beni immobili e le quote della Centrale del latte, ed arrivando alla vigilia della pubblicazione del bando per la progettazione delle opere di urbanizzazione. L’accordo sottoscritto nel 2015, e tuttora vigente, prevede infatti che il Comune di Pistoia si faccia carico di circa 15milioni di euro di opere di urbanizzazione, ovvero del totale delle opere di urbanizzazione previste, di cui 6,2 milioni sarebbero dovuta arrivare tramite fondi PIU e il resto, circa 9 milioni, dalle alienazioni di alcuni immobili di proprietà del Comune e dalle quote della Centrale del latte, ma questi tentativi di vendita hanno prodotto un risultato pari a zero. Oltre all’evidente insostenibilità economica, nel maggio 2018 si è aggiunto un ulteriore elemento: l’Asl, in fase di demolizioni (che continuano anche in questo momento) ha scritto formalmente al Comune di Pistoia rappresentando l’individuazione del padiglione Cassa di Risparmio come soluzione ottimale per la nascita della Casa della Salute, che garantirà servizi importanti alla città di Pistoia. A seguito di questa richiesta, l’Amministrazione comunale e l’Asl hanno concordato un percorso comune che è stato proposto alla Regione”.

“Con la revisione dell’accordo  - aggiunge l'assessore- viene quindi previsto che il padiglione Cassa di Risparmio resti all’azienda Usl per la realizzazione della Casa della Salute (a differenza dell’accordo vigente che invece prevede il passaggio del padiglione al Comune di Pistoia con i relativi obblighi di messa in sicurezza e adeguamento a carico dell’ente comunale), una modifica con cui si accelera anche il percorso per la realizzazione dell’accentramento dei servizi sociosanitari nel quartiere e per la loro valorizzazione, dato che gli stessi avrebbero dovuto trovare collocazione nel padiglione Ex Nuove Degenze (quello che si affaccia su Viale Matteotti). La revisione, quindi, individua nel padiglione Cassa di Risparmio la soluzione ottimale per la realizzazione della Casa della Salute, su cui si è espressa formalmente l’Asl nella nota del 18 gennaio scorso indirizzata al Comune: il servizio socio-sanitario da realizzare nel padiglione Cassa di Risparmio (dalla nota dell’azienda Usl) potrà contenere tutte le funzioni che erano state definite nella relazione inerente l’organizzazione del servizio sanitario e sociosanitario a firma del dottor Morello Marchese del 17 novembre 2015".

"Con la sottoscrizione del nuovo accordo – prosegue Capecchi - le opere di urbanizzazione saranno garantite totalmente dall’Asl. In questa logica, il Comune formalizzerà - sempre all’interno del nuovo accordo di programma - la rinuncia ai 6,2 milioni del PIU (su cui l’Amministrazione avrebbe dovuto aggiungere 9 milioni di euro) destinati alle opere di urbanizzazione”.

“La revisione – prosegue l’assessore Capecchi - prevede l’abbattimento immediato del padiglione nuove degenze che al momento presenta destinazioni ad attrezzature pubbliche, di pubblico interesse e servizi socio sanitari per quella porzione di area. Ogni altra diversa previsione, non contemplata nell’attuale piano particolareggiato, sarà chiaramente soggetta al Consiglio comunale che potrà valutare con specifica variante se e quali modifiche apportarvi, anche a seguito di un processo partecipativo. Con il nuovo accordo viene mantenuto l’impegno assunto dalla Regione Toscana, pari a 7milioni e 849mila euro, per garantire il quadro economico del nuovo ospedale; restano inoltre immutate le destinazioni d’uso del padiglione Lazzereschi, degli edifici di via del Piloto e del Frantoio, della palazzina Avis, dell’ex Radiologia, dell’ex Convento di Santa Maria delle Grazie (anche perché per qualsiasi modifica occorre una nuova pianificazione, non certo un nuovo accordo); infine viene introdotta per la prima volta, con la revisione dell’accordo, la messa in sicurezza idraulica – riferibile a buona parte del centro storico e non soltanto al Ceppo - attraverso la previsione di un intervento sul ponte della Brana da parte del Comune. Sulle ville Sbertoli, di proprietà dell’Asl, occorre ricordare che nell'accordo di programma sottoscritto nel 2017, in piena campagna elettorale, era già previsto l'impegno da parte del Comune di variare le destinazioni attuali con la realizzazione di 50 alloggi residenziali, a cui però non è seguita alcuna variante, nonostante l'impegno di farla entro 3 mesi dalla stipula. Al momento abbiamo condiviso con l’Asl e con la Regione, oltre che con la Sovrintendenza per l’importanza architettonica dei beni, la possibilità di valutare un nuovo percorso, che possa prevedere tramite un nuovo piano di recupero una diversa e migliore valorizzazione del patrimonio immobiliare presente, da mettere sul mercato anche attraverso il portale Invest in Tuscany della Regione Toscana. Infine occorre precisare che non vi è all’interno del nuovo accordo di programma alcuna rinuncia alla parte storico monumentale e museale del Ceppo da parte del Comune, che gestirà il museo insieme all’Asl. Il Comune riprenderà tutte queste proprietà nei tempi previsti dall’accordo di programma vigente (firmato nel 2015), senza alcuna modifica apportata in fase di revisione. Fino ad allora, la proprietà del complesso storico del Ceppo resta dell’Asl, com’è stato fino ad oggi, che si occuperà anche degli interventi di restauro con il consenso e la supervisione della Sovrintendenza”.

“Il Comune – conclude l’assessore Capecchi - ha chiesto il mantenimento della centrale del 118 e della Sala maxiemergenze e Cross nell’attuale collocazione, tanto che nella revisione dell’accordo è prevista la valorizzazione di queste sedi. Con Asl e Regione siamo nella fase conclusiva della revisione dell’accordo, che ci auspichiamo possa essere sottoscritto a breve”.


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