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Attualità martedì 10 novembre 2015 ore 11:41

Quando in città arrivarono i trevigiani

Appuntamento conclusivo dell'anno dedicato alla memoria della prima guerra mondiale con un convegno in Palazzo De' Rossi



PISTOIA — Due città e le storie che tra di esse nacquero all'indomani della battaglia di Caporetto. Treviso e Pistoia: la guerra vicina e la guerra lontana, questo il titolo del convegno che approfondirà le condizioni dei profughi, in gran parte trevigiani, rifugiatisi a Pistoia in seguito alla battaglia.

Appuntamento giovedì 12 novembre alle 17 nella sala conferenze di Palazzo De' Rossi.

Dopo il saluto del sindaco Samuele Bertinelli, delle autorità e del presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia Ivano Paci, interverranno Roberto Barontini, presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Pistoia, e Daniele Ceschin, docente dell’Università di Venezia. Saranno presenti anche l’assessore comunale alla cultura e una delegazione del Comune di Treviso.

Dopo la disfatta di Caporetto furono moltissimi i profughi civili in fuga dai territori veneti e friulani invasi dall’esercito austro-tedesco. È stimato che in più di 134.00 scapparono da Udine, in 31.500 da Belluno e in 44.900 da Treviso. I trevigiani, per la maggior parte, cercarono rifugio a Pistoia: la città, infatti, si dichiarò immediatamente disponibile a ospitare le popolazioni in fuga.

Proprio grazie a questa vicenda Pistoia e Treviso sono gemellate: a sancire l’amicizia tra le due città, a Pistoia esiste largo Treviso mentre a Treviso si trova piazzale Pistoia.

Saranno ricordate anche le sedi, nel centro storico di Pistoia, dove si stabilirono il consiglio comunale di Treviso e la prefettura di Belluno. Una targa sarà apposta a ricordo degli eventi nei luoghi che hanno ospitato tali istituzioni.


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