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Attualità mercoledì 14 dicembre 2016 ore 10:02

"Dietro il restauro il conflitto d'interessi"

Il consigliere Alessandro Tomasi denuncia il conflitto d'interessi dietro il restauro della chiesa di San Salvatore, a due passi da piazza Duomo



PISTOIA — La chiesa di San Salvatore, gioiello dimenticato della città, al centro di un conflitto d'interessi per il suo restauro.

Questa la posizione del consigliere comunale di Pistoia Domani Alessandro Tomasi.

La chiesa, di proprietà del Capitolo della Cattedrale, è situata in via Tomba di Catilina, a due passi da piazza Duomo. L'edificio religioso è citato fin dal 979 ed è stato soppresso nel 1784: ad oggi, pur conservando intatta la sua struttura architettonica, la chiesa è chiusa al culto e alle visite ed è per lo più utilizzata come parcheggio per i residenti del centro storico, che sfruttano come stalli per le auto il piccolo piazzale antistante la chiesa.

Dopo decenni di incuria che ne hanno provocato il degrado, San Salvatore sarà oggetto di un intervento di restauro interamente finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, per diventare sede di attività culturali progettate e promosse dalla stessa Fondazione e aperte alla città. Sarà la stessa Fondazione Caript a poterne gestire gli spazi fino al 2035.

Sull'affidamento del restauro però il consigliere Tomasi non ci vede chiaro: "Lo studio di architetti che si occuperà di realizzare il progetto è quello di cui fa, o faceva, parte l'attuale presidente di Spes Paolo Bechi" afferma Tomasi, chiedendo all'amministrazione comunale se non si ravvisi un conflitto di interessi.

Sul tema è intervenuta l'assessore alla cultura Elena Becheri che ha chiarito come l'architetto incaricato non è Paolo Bechi, bensì un altro professionista, dotato di propria partita Iva, individuato tramite una procedura a invito alla quale hanno preso parte sette architetti.

Una risposta però che per Tomasi non sgombra il campo dallo spettro del conflitto d'interessi, dato che secondo il consigliere "l'architetto prescelto è impiegato nello stesso studio del presidente di Spes, il quale intrattiene con la Fondazione collaborazioni costanti”.


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