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Attualità mercoledì 28 ottobre 2015 ore 16:08

Nessun rischio per le carni del territorio

Intervento di Coldiretti dopo il rapporto dell'Oms per spiegare che il "made in Italy" non prevede alcun trattamento con ormoni



PISTOIA — Nella provincia di Pistoia e in tutta la Toscana il settore dell'allevamento sta conoscendo una 'nuova giovinezza', fatta di innovazione, con allevamenti di razze e tipologie produttive improntate alla genuinità, che puntano a soddisfare le esigenze dell'alimentazione sana nel rispetto della qualità. A spiegarlo è la Coldiretti Pistoia, che interviene nel dibattito alimentato dal rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità in cui si denuncia il potenziale cancerogeno delle carni trattate. 

Le carni "made in Italy" sono più sane, perché magre, non trattate con ormoni e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione 'Doc' che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali tanto da garantire agli italiani una longevità da primato con 84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini. 

Il rapporto Oms è stato eseguito su scala globale su abitudini alimentari molto diverse come quelle statunitensi che consumano il 60 per cento di carne in più degli italiani. Nell'analisi dell'Oms, invece, non si tiene conto che gli animali allevati in Italia non sono uguali a quelli allevati in altri Paesi e che i cibi sotto accusa come hot dog, bacon e affumicati non fanno parte della tradizione italiana.

I falsi allarmi lanciati sulla carne mettono a rischio 10mila posti di lavoro in un settore chiave del Made in Tuscany a tavola, che salgono a 180 mila in Italia.

Il consumo di carne degli italiani, aggiunge Coldiretti, con 78 chili a testa, è ben al di sotto di quelli di Paesi come gli Stati Uniti con 125 chili a persona o degli australiani con 120 chili, ma anche dei cugini francesi con 87 chili a testa. 


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